Ad
ognuno i suoi quesiti irrazionali: il giovane Holden si arrovellava
su dove andassero a finire le papere di Central Park durante
l'inverno, io più modestamente, mi sono sempre interrogata su dove
fossero collocate le calzature in casa degli altri, ovvero: dove
mettono le scarpe tutti, quando tornano a casa?
Probabilmente,
la mia esperienza familiare in merito a questo tema deve avermi
traumatizzata parecchio! In effetti noi, fin da quando eravamo
piccoli, abbiamo sempre riposto le scarpe sotto il letto. Uno
arrivava a casa, si toglieva subito le scarpe, perché sennò "tutto
lo sporco che sta fuori lo porti dentro", e poi le deponeva
sotto il proprio letto. Considerando che io dividevo la mia stanza
con mio fratello e mia sorella (quindi tecnicamente non era proprio
la "mia" stanza), si può facilmente immaginare il numero
di scarpe che albergava in quello spazio di quattro metri per cinque!
In
realtà, le scarpe che non venivano usate, perché "fuori
stagione", rimanevano chiuse ogni paio in una scatola; le altre,
quelle " di tutti i giorni", erano invece a portata di mano
e, fortunatamente, devo dire che il livello qualitativo dell'aria
della nostra camera non ne ha mai risentito: forse perché eravamo
piccoli, ma non si puzzava, ecco!
In
ogni caso, le scarpe sotto il letto non sono mai state la mia
passione. Innanzitutto, mi hanno sempre messo addosso un senso di
inquietudine: non di rado capitava che vedessi spuntare sotto il
copriletto la punta di uno scarponcino o di uno stivale, e subito
immaginavo un corpo di donna che proseguisse su quella calzatura;
come se, per qualche misteriosa circostanza, un cadavere fosse stato
adagiato, in maniera peraltro molto scomoda, proprio sotto il mio
letto! ...forse è da questo che deriva la mia abitudine di dare
un'occhiata sotto il letto ogni sera prima di dormire, tanto per
stare più tranquilla...
In
secondo luogo, avere tutte quelle scarpe sotto il letto è di una
scomodità assurda quando si vuole pulire il pavimento. Ogni volta
che si doveva passare l'aspirapolvere, e il più delle volte era una
mansione di mia competenza, voleva dire spostare tutte le scatole ad
una ad una, spostare tutte le paia di scarpe "a piede libero",
aspirare i ciuffi di polvere che si erano insinuati ovunque,
specialmente sui lacci delle scarpe, e poi rimettere tutto a posto!
Se,
in più, c'era da lavare per terra, e questo in tutta onestà di
solito lo faceva mia madre, tutte le scarpe e tutte le scatole
dovevano traslocare nel corridoio e stazionare lì fino a che il
pavimento non fosse asciutto. Ricordo che osservando la stanza così
sgombra dalle calzature provavo un gran senso di ordine e pulizia, ma
durava poco, perché poi tutto tornava come prima. I lunghi
copriletti che arrivavano fino a terra, non certo per un caso,
nascondevano le oscure presenze all'occhio umano, ma io sapevo che le
scarpe erano sotto di noi e questa cosa non mi piaceva per niente!
Quando
ci siamo trasferiti a casa nuova, finalmente una casa vera, con
infissi veri che non ci pioveva più dentro, con tanta luce e tanti
metri quadri in più, le cose sono un po' migliorate. Finalmente
avevamo un ripostiglio, che in una famiglia di cinque persone è una
gran cosa, e quello è diventato il nuovo deposito delle scarpe "non
di tutti i giorni". L'organizzazione funzionava così: su uno
scaffale di quelli metallici da cantina, ognuno di noi aveva un
ripiano per mettere tutte le sue scarpe, rigorosamente riposte in una
scatola, sulla quale mia madre aveva segnato il contenuto con un
pennarello nero. Ad esempio: SCARPE
BLU MAMMA ,
SCARPE MATRIMONIO PAPA', etc... Purtroppo, però, l'ordine nelle
scatole durava poco e alla fine quelle scritte non facevano che
confonderti le idee e farti perdere tempo, perché andavi a colpo
sicuro su "STIVALI
BASSI FRANCY"
e trovavi "ANFIBI
VECCHI PAOLO":
che stress!
Ma
la cosa curiosa è che le scarpe "di tutti i giorni" non
avevano accesso al ripostiglio, nooo! Tutti noi, appena arrivati a
casa, eravamo tenuti a riporre le nostre calzature in un mobile
apposito, posto sul balcone del lato cucina: era il vecchio mobile
frigo, riempito con un carrellino portafrutta in plastica, e lì, al
posto di mele, pomodori o cipolle, erano ben schierate sui vari
ripiani tutte le scarpe di famiglia, che prendevano allegramentre il
fresco!
Non
potrò mai dimenticare in inverno, la "piacevolissima"
sensazione nell'indossare le mie scarpe da ginnastica appena prese da
fuori. Oppure le volte che, ancora calda del letto, mentre ero
intenta a far colazione, vedevo mio padre pronto per andare a lavoro
e
temevo la frase: "Mi prendi le scarpe da fuori?"- "Ma
perché non te le prendi da solo ché sei già vestito, non vedi che
se esco così mi prendo la broncopolmonite?!" Ovviamente queste
cose le pensavo soltanto, poi inspiravo profondamente, come per
prepararmi ad un'immersione in apnea, uscivo di corsa sul balcone,
recuperavo le scarpe di papà e ricorrevo a tuffarmi sotto le
coperte!
Fin
qui la storia delle scarpe a casa dei miei, poi sono andata a vivere
da sola, ma non è che la situazione sia cambiata tantissimo: in
dieci anni a Roma ho fatto otto traslochi e, nelle varie
sistemazioni, il problema-scarpe è rimasto una costante. La mia
collezione si è via via allargata (nulla a che vedere tuttavia con
la media di una qualsiasi donna vagamente fashionista - e meno male
direi!), ma le paia che trovano posto nelle mie due scarpiere di Ikea
sono solo una minima parte. E le altre? Continuo a riporle nelle
scatole, che lascio però in cantina (perchè in casa proprio non ci
stanno) e qualche volta le metto ancora sul balcone. Ma mai sotto il
letto!
Presto
spero di poter acquistare una casa tutta mia e l'unica cosa che
desidero veramente, oltre ad un armadio quattro stagioni, è un
mobile grande, un mobile a tutta parete per le mie scarpe; perché
una cosa in questi anni l'ho capita: il vero lusso è avere una
scarpiera!
Concordo! Un appartamento tutto mio, dove riporre una scarpiera, un armadio quattro stagioni... è il mio prossimo obiettivo che spero si concretizzi nel più breve tempo possibile! Naturalmente ricambio l’augurio… Good luck
RispondiEliminaP.S. Otto traslochi in dieci anni… really? Hai di sicuro una tempra forte, ragazza!
Ma lo sai che pure io continuo a dare uno sguardo sotto il letto prima di coricarmi!!?? Io invece vorrei un mobile a parete per le borse! I love my bags!!! ;)
RispondiEliminaFab ma tu puoi, anzi devi realizzare il tuo mobile-sogno per le borse!!! cmq sta roba che guardiamo sotto il letto è da analisi, ahah! Pensa se una volta scoprissimo davvero qualcosa sotto il letto...panico!!!!! baci
EliminaEh già, cmq la forza ce l'hai o te la fai venire : )! e intanto più di una volta ho pensato che avrei potuto trasformare questa cosa in un business...ormai sono bravissima ad organizzare "case in scatoloni" senza smarrire nulla! Buona fortuna anche a te per l'appartamento..mandami foto dell'armadio e della scarpiera, giusto per farmi "rosicare" un po'!
RispondiEliminaHahahah Fra!!! E' bellissimo leggere tutti questi tuoi racconti! TI auguro con tutto il cuore di trovare due case parallele: una per te e una per le tue scarpe! ;)
RispondiEliminaConcordo... porterei volentieri tutta la mia scarpiera di scarpe rialzanti GuidoMaggi!
RispondiEliminahttps://www.scarperialzatelecce.it/