mercoledì 21 novembre 2012

THE BIG COUNTDOWN

CI SIAMO: MANCA UN MESE ALLA FINE DEL MONDO! Almeno questo è quello che sostengono gli interpreti catastrofisti della ben nota profezia Maya, escludendo l'idea che la fatidica data del 21 dicembre 2012 possa invece segnare l'avvento di una nuova era, quella dell' Acquario, caratterizzata da una maggiore spiritualità.

Ebbene, ammettiamo per un attimo che questa ipotesi sia vera, che ci restino cioè solamente 30 giorni da vivere ancora su questo pianeta... no, pensateci sul serio... come cambierebbe l'ordine delle nostre priorità? Come affronteremmo il quotidiano di questi ultimi scampoli di esistenza? Come ci relazioneremmo a chi ci sta intorno, ai nostri cari, ai nostri amici, ma anche ai nostri colleghi di lavoro, sapendo che da qui a breve "chi si è visto, si è visto" e arrivederci a mai più?!

Beh, direi che l'idea di questa spada di Damocle che starebbe per abbattersi su di noi ci offre una grande possibilità, ovvero quella di provare a vivere finalmente dando senso ad ogni giorno, ad ogni ora, ad ogni istante; vivere senza rimandare a domani un gesto, un grazie, un ti amo, un ti voglio bene, e perché no, anche un bel vaffa... che abbiamo trattenuto a lungo!

Incuneandosi nell'abitato, Tullio Cralli (Futurista)

Sapere che 'THE BIG COUNTDOWN' è inesorabilmente iniziato, non può non farci mettere da parte l'orgoglio e chiamare un amico o un parente, col quale abbiamo tagliato i ponti, per riconciliarci; non può non farci spegnere la televisione o il pc per uscire a guardare il sole e respirare il mare; non può non farci venire voglia di amare, baciare, abbracciare come se volessimo farne il pieno per l'eternità!

E allora, non importa se la profezia catastrofista dei Maya non è vera, non importa se il 25 dicembre saremo ancora tutti qui sulla Terra a festeggiare di nuovo Natale, e se passata la paura della fine del mondo torneremo ancora a parlare di spread e di nuove elezioni politiche: usiamo questo mese per vivere in modo nuovo!! anzi, usiamo questo mese per imparare di nuovo a vivere, senza troppe sovrastutture, senza calcoli, senza falso orgoglio, rendendo prioritario ciò che davvero lo è!

Forse può essere davvero questa la miccia che innescherà la nuova era: l'esplosione di un'umanità nuova, contagiosa, capace di dare valore alle cose che contano davvero!

Facciamo girare e BUON COUNTDOWN A TUTTI! 

Francesca 

mercoledì 14 novembre 2012

E' IL MOMENTO DEL FARE

In questo piccolo spazio virtuale, non è mai entrata in maniera diretta la politica. Oggi però voglio fare una breve riflessione sul momento che stiamo attraversando e sul clima politico che si respira nel nostro Paese: oggi più che mai contano le azioni, quello che si fa, piuttosto che i discorsi e i grandi ideali. In un momento di crisi globale come quello che stiamo attraversando, non servono gli slogan ad effetto o i grandi proclami: quello che serve è rimboccarsi le maniche, tutti, e agire, a partire dai piccoli gesti del quotidiano, per arrivare alle grandi operazioni per cambiare veramente il sistema paese. 

Non mi affascinano i grandi oratori, quelli che accendono le folle con i loro monologhi e le loro battute di spirito. Preferisco la pacatezza di chi ha ben chiaro il suo programma di azione, la linea da seguire, e non mira a stupire l'uditorio a tutti i costi o a schiacciare verbalmente il suo avversario. 
La concretezza vs il sensazionalismo.

E a questo proposito, voglio citare le parole di Gandhi, a sua volta citato da Laura Puppato nel recente confronto politico per le primarie del centrosinistra: 

"I pensieri sono perle false se non si traducono in azione". 

 Dovrebbe diventare il nostro mantra!

domenica 4 novembre 2012

A VOLTE BASTA UN ISTANTE

Ci affanniamo una vita a capire il senso delle cose, a ricercare l'essenziale, ad indagare il nostro animo per avere le risposte e poi basta un episodio, un incontro, un frangente e la verità si svela nella sua nudità, a volte dura, a volte elementare, e a noi non resta che accoglierla e farla nostra. Molto spesso sono i dolori e le sofferenze più grandi a spalancarci gli occhi sulla verità, e forse proprio per questo diventano meno duri da sopportare, perché ne comprendiamo quasi la necessità per la nostra vita, per la nostra evoluzione come esseri umani.

Non mi interessa qui raccontare le verità che ho appreso dalle mie sofferenze, ma mi piace citare, su questo tema, uno degli incipit secondo me più riusciti della letteratura contemporanea; è l'incipit di Shantaram, di Gregory David Roberts, un romanzo meraviglioso che mi è stato donato e per questo è ancora più prezioso.

Ho impiegato molto tempo e ho girato quasi tutto il mondo per imparare
quello che so dell'amore, del destino e delle scelte che si fanno nella vita.
Per capire l'essenziale, però mi è bastato un istante, mentre mi torturavano 
legato ad un muro. Fra le urla silenziose che mi squarciavano la mente
riuscii a comprendere che nonostente i ceppi e la devastazione del mio corpo
ero ancora libero: libero di odiare gli uomini che mi stavano torturando
oppure di perdonarli. Non sembra un granché, me ne rendo conto. Ma
quando non hai altro, stretto da una catena che ti morde la carne, una libertà 
del genere rappresenta un universo sconfinato di possibilità. E la scelta che fai, 
odio o perdono, può diventare la storia della tua vita.                            
                               

Quando si dice che il pensiero rende liberi...