Da quando quest'estate ho iniziato la mia esperienza con la dieta vegetariana, ho perso il conto delle volte in cui ho dovuto motivare la mia scelta a parenti o amici, i piú critici o scettici, alcuni altri incuriositi da questo mio cambiamento apparentemente improvviso. E se le prime volte, seppur con un velo di pudore, mi permettevo di illustrare in maniera diffusa il percorso che mi ha portato a rinunciare senza traumi a culatello e controfiletto, pian piano sono approdata ad una sintesi standard: "Sono vegetariana per ragioni di salute ed etiche: la carne fa male e non approvo le violenze sugli animali". Comunque la mia resta una scelta personale, che non vanto in giro come un trofeo o che non impongo certo a chi mi sta vicino, tant'è che oggi, al pranzo della domenica in famiglia, il menù prevedeva... tadààà: brodo di carne! Io mi sono cucinata il mio brodino vegetale a parte (senza peraltro che nessuno lo sapesse al di fuori di mia madre) ed ero serena e tranquilla, quando all'improvviso mia nipote Martina, di 8 anni, esordisce così: "Mamma, ma perché noi dobbiamo mangiare gli animali? Gli uomini vogliono essere 'elevati' e mangiare cose squisite, ma non pensano alle sofferenze dei poveri animali?" Sono rimasta senza parole: il suo quesito era del tutto puro, non sollecitato da nessuno, eppure arrivava in un momento in cui sento questo tema cosi centrale... A tavola non sono state lesinate risposte di vario genere: chi ha tirato in ballo la teoria dell'evoluzione e della necessità della carne per lo sviluppo del cervello umano; chi ha spiegato alla piccola che non esiste giusto o sbagliato, ognuno può fare o mangiare quello che vuole e va rispettato; qualcuno le ha ricordato la teoria della catena alimentare: il pesce grande mangia il pesce più piccolo e non si sente mica in colpa quando lo fa.. Su questo punto però, Martina ha controbattutto in maniera inesorabile: "Ma nonna, il pesce non ha alternative, non può fare altro per vivere! Noi possiamo andare al mercato e scegliere tante altre cose da mangiare: la pasta, la frutta, i finocchi... Noi abbiamo tante alternative". Ecco, io non avrei saputo rispondere meglio! In pueris veritas...
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