lunedì 2 dicembre 2013

Vegetariani si può, parola di bambino

Da quando quest'estate ho iniziato la mia esperienza con la dieta vegetariana, ho perso il conto delle volte in cui ho dovuto motivare la mia scelta a parenti o amici, i piú critici o scettici, alcuni altri incuriositi da questo mio cambiamento apparentemente improvviso. E se le prime volte, seppur con un velo di pudore, mi permettevo di illustrare in maniera diffusa il percorso che mi ha portato a rinunciare senza traumi a culatello e controfiletto, pian piano sono approdata ad una sintesi standard: "Sono vegetariana per ragioni di salute ed etiche: la carne fa male e non approvo le violenze sugli animali". Comunque la mia resta una scelta personale, che non vanto in giro come un trofeo o che non impongo certo a chi mi sta vicino, tant'è che oggi, al pranzo della domenica in famiglia, il menù prevedeva... tadààà: brodo di carne! Io mi sono cucinata il mio brodino vegetale a parte (senza  peraltro che nessuno lo sapesse al di fuori di mia madre) ed ero serena e tranquilla, quando all'improvviso mia nipote Martina, di 8 anni, esordisce così: "Mamma, ma perché noi dobbiamo mangiare gli animali? Gli uomini vogliono essere 'elevati' e mangiare cose squisite, ma non pensano alle sofferenze dei poveri animali?" Sono rimasta senza parole: il suo quesito era del tutto puro, non sollecitato da nessuno, eppure arrivava in un momento in cui sento questo tema cosi centrale... A tavola non sono state lesinate risposte di vario genere: chi ha tirato in ballo la teoria dell'evoluzione e della necessità della carne per lo sviluppo del cervello umano; chi ha spiegato alla piccola che non esiste giusto o sbagliato, ognuno può fare o mangiare quello che vuole e va rispettato; qualcuno le ha ricordato la teoria della catena alimentare: il pesce grande mangia il pesce più piccolo e non si sente mica in colpa quando lo fa.. Su questo punto però,  Martina ha controbattutto in maniera inesorabile: "Ma nonna, il pesce non ha alternative, non può fare altro per vivere! Noi possiamo andare al mercato e scegliere tante altre cose da mangiare: la pasta, la frutta, i finocchi... Noi abbiamo tante alternative". Ecco, io non avrei saputo rispondere meglio! In pueris veritas...

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