Ogni posto è buono per praticare yoga!!!
domenica 18 marzo 2012
domenica 4 marzo 2012
Multitasking bye-bye
Noi
donne siamo le portabandiera del multitasking: perché svolgere
comodamente un compito per volta quando ci viene facile combinarne
due o tre insieme? Perché rinunciare a quel “sottile” senso di
superiorità nei confronti del maschio, che invece ostenta beato i
suoi limiti e si concede il lusso di fare una cosa alla volta?
E
se ci stessimo perdendo qualcosa?
Sin
da piccole impariamo l'arte di conciliare più attività
contemporaneamente: studiamo ascoltando musica, ci trucchiamo
parlando al telefono, oppure cuciniamo mentre rigoverniamo casa. Io
per prima, non sono mai riuscita a fare una cosa per volta, mi
sembrava di perdere tempo... E così, ad esempio, studiavo facendo
stretching sul lettone dei miei oppure, quando ero in giro a piedi o
in macchina, ascoltavo le cassettine dei corsi di lingue, per
perfezionare il mio inglese.
Ultimamente,
però, comincio a perdere colpi: l'altra sera, parlavo al telefono
con mia madre, tenendo il cellulare tra l'orecchio e la spalla, nel
frattempo lavavo i piatti e mi preparavo la cena; al momento di
versare la pasta nell'acqua bollente ho fatto cadere i rigatoni
dappertutto e il telefono è finito nel lavandino!
Mi
sa che mi sono davvero sopravvalutata: sarà forse arrivato il
momento di imparare a concentrare l'attenzione su una singola azione,
senza tentare ogni volta di sfidare la sorte con inutili acrobazie?
Uno
spunto di riflessione mi è arrivato da un libro molto interessante,
che consiglio a tutti: Alchimia
emotiva,
di Tara Bennet-Golemann, una psicoterapeuta americana. Il testo si
propone come una sintesi tra le terapie cognitivistiche occidentali e
la psicologia buddhista, che mira ad aiutarci a superare alcuni
schemi emotivi dolorosi e a farci raggiungere la felicità.
L'assunto
di base è che molte delle cose che facciamo nella vita sono
condizionate da abitudini inconsce, e il primo passo per cambiarle è
diventare consapevoli di quello che facciamo e di come agiamo.
A
questo scopo, diventa importante imparare a fare una cosa per volta:
concentrando tutta la nostra attenzione su una singola attività, il
nostro agire perde meccanicità e diventa più consapevole.
Il
primo esercizio proposto dalla Bennet è quello di imparare a
mangiare con piena coscienza; concentrarsi su questa singola azione,
ci fa rendere conto di quanti aspetti e sfumature ci perdessimo
prima: il cibo acquista più sapore, la masticazione è più lenta e
regolare, prendiamo coscienza più rapidamente del senso di sazietà.
Un
secondo esercizio, è quello di camminare con piena coscienza: in
questo modo, saremo più attenti a come facciamo i passi, a come
ditribuiamo il peso del corpo e osserveremo più coscientemente
quello che incontriamo lungo il nostro tragitto. Tutto ciò ci
renderà più lucidi, meno distratti e quindi più presenti a noi
stessi.
L'obiettivo
di questi esercizi è quello di apprendere il modello della piena
coscienza nel mangiare e nel camminare e trasferirlo ai nostri
comportamenti, alle nostre azioni quotidiane, in modo da prendere
coscienza delle abitudini che ormai sono automatiche e ci impediscono
di progredire.
Ecco,
dunque, il punto: abbandonare la modalità multitasking non vuol dire
rinunciare ad essere efficienti e organizzate, ma imparare a vivere a
pieno ogni esperienza, ogni momento, scegliendo di volta in volta
come agire, senza riprodurre vecchi schemi di comportamento che non
ci fanno crescere. Adottare lo schema maschile “one task at a time”
ci permette di aprire la mente a soluzioni diverse e di sperimentare
il nuovo. Sarà forse questa la ragione per cui gli uomini
progrediscono più rapidamente di noi in certi campi?!
In
ogni caso, vale la pena provarci: diciamo addio, almeno per un po' al
multitasking, e proviamo a goderci una cosa alla volta, a
focalizzarci su un'azione per volta. E quando proprio saremo
costrette a conciliare tante attivita', specie se si è mamme oltre
che lavoratrici? Impariamo a delegare, anche ai nostri tanto amati
uomini!
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